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      Questa supposizione è avvalorata dal seguente caso di correlazione, che per lungo tempo mi è sembrato inesplicabile. Nei piccioni cioè di ogni razza, allorquando le zampe sono coperte di piume, le due dita esterne sono sempre parzialmente unite da una membrana. Queste due dita esterne corrispondono al nostro terzo e quarto dito del piede;(1825) ora nell'ala del piccione e di tutti gli altri uccelli, il primo ed il quinto dito sono interamente abortiti, il secondo è rudimentale e porta l'ala spuria, mentre il terzo e il quarto sono completamente involti e riuniti dalla pelle, formando insieme l'estremità dell'ala. Quindi nei piccioni a piedi piumosi, non soltanto la faccia esterna è fornita di una serie di lunghe penne, come le remiganti, ma le medesime dita, che nell'ala sono interamente unite dalla pelle, lo divengono parzialmente anche nei piedi; noi possiamo così, per il principio della variazione correlativa delle parti omologhe, comprendere la connessione singolare che si manifesta fra i piedi piumosi e la membrana che apparisce fra le due dita esterne.
      A. Knight(1826) ha osservato che la faccia o la testa e le membra variano insieme nelle loro proporzioni generali; si confrontino insieme, ad esempio, queste parti nel cavallo da carro e da corsa, o nel levriere e nel mastino. Quale mostruosità non sarebbe una testa di mastino sopra un corpo di levriere! L'alano moderno però ha delle membra sottili, ma questo carattere è di elezione recente. Le misure date nel sesto capitolo ci hanno mostrato chiaramente, che in tutte le razze di piccioni, vi è correlazione fra la lunghezza del becco e la grandezza dei piedi.


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Variazione degli animali e delle piante allo stato domestico
di Charles Darwin
Utet
1876 pagine 1426

   





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