Pagina (1173/1426)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Che la materia formativa, contenuta nel polline delle piante, possa unirsi alle cellule parzialmente sviluppate della madre e modificarle, noi l'abbiamo visto chiaramente nella parte dedicata a questo soggetto. Siccome i tessuti delle piante, per quanto consta, sono formati dalla proliferazione di cellule preesistenti, così noi dobbiamo concludere che le gemmule provenienti da polline estraneo non si sviluppano in cellule nuove e separate, ma penetrano nelle cellule nascenti della pianta madre e le modificano. Questo processo può paragonarsi a quello della ordinaria fertilizzazione, nella quale il contenuto dei tubi pollinici penetra nel sacco embrionale chiuso, entro l'ovulo, e determina lo sviluppo dell'embrione. Secondo questo modo di vedere, può dirsi che le cellule della pianta madre sono fertilizzate dalle gemmule provenienti da polline estraneo. In questo caso ed in tutti gli altri, le cellule devono combinarsi nel dovuto ordine colle cellule preesistenti, a norma dell'affinità elettiva. Una leggera differenza nella natura tra le gemmule e le cellule nascenti può essere lontana dall'impedire la mutua unione e lo sviluppo, sapendosi che nel caso di riproduzione ordinaria tale leggera differenza negli elementi sessuali favorisce notevolmente l'unione e lo sviluppo conseguente, come anche il vigore dei discendenti così prodotti.
      Mentre colla nostra ipotesi noi abbiamo potuto spargere qualche po' di luce sui problemi che si sono parati innanzi, conviene confessare che molti punti sono rimasti dubbiosi.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Variazione degli animali e delle piante allo stato domestico
di Charles Darwin
Utet
1876 pagine 1426