Pagina (87/133)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ma al punto a cui si vuol ridurre questa... è veramente troppo.
      Il commendatore fece un cenno d'assenso con le palpebre. Il male, secondo lui, era che s'insegnava la ginnastica per dar saggi negli spettacoli e nelle occasioni di visite ufficiali: per questo si andava all'eccesso nella compassatura e nella riservatezza dei movimenti.
      - Non è vero? - domandò la maestra con vivacità. - È quello che io dico sempre. - E, infervorandosi nel discorso, dimentica affatto o incredula di quello che l'ingegnere le aveva detto, con l'ingenuità d'una monomane, premette il tasto prediletto dell'ex assessore. - Dicono: le ragazze non debbono fare i movimenti che fanno i maschi. Ma io rispondo: o quei movimenti sono igienici o non lo sono. Se lo sono, come si possono omettere per dei riguardi che non si appoggiano sopra alcuna ragione seria? Perché il punto è questo. Le ragazze non hanno da far ginnastica che davanti alle loro maestre o alle loro madri. Dunque, soppressi gli spettacoli che guastan tutto, è rimossa ogni difficoltà.
      Il commendatore approvò. Veramente, secondo la sua idea, gli spettacoli andavan lasciati stare; ma non lo disse. Si restrinse a fare un'osservazione generale sul grande bisogno che v'era, specialmente per le ragazze, d'una ginnastica più energica, più conforme a quella ch'era in voga in Germania. La generazione nuova, a suo giudizio, lasciava molto a desiderare.
      Aveva toccato la corda più viva della maestra.
      - Se lascia a desiderare! - esclamò questa. - E ancora che lei, signor commendatore, non è al caso di farsene un'idea precisa.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Amore e ginnastica
di Edmondo De Amicis
pagine 133

   





Germania