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      E, non conoscendola a fondo, si decise a una nuova mossa da giovanotto impetuoso e leggero, che crede nell'onnipotenza dell'assalto alla baionetta.
      Il giorno dopo, all'ora in cui soleva uscir sola, egli l'aspettava sul pianerottolo del primo piano. Pioveva, la scala era buia; quindi propizia. Per aver un modo d'entratura, egli aveva comperato dal Berry un ritratto del Meller, il vincitore del primo premio di Francoforte, del quale, in pochi giorni, s'eran diffuse migliaia di fotografie in tutta l'Europa.
      Quando la sentí discendere, salí verso di lei.
      Essa era veramente bella quel giorno, ancora un po'eccitata dal piccolo trionfo della sera innanzi, tutta vestita di scuro, con un grande cappello nero che incoronava mirabilmente la sua forte e snella persona.
      Il giovane si levò il cappello, e con allegra disinvoltura, mettendole davanti la fotografia:
      - Signorina, - le disse, - mi permette di offrirle un ritratto che forse è curiosa di vedere?
      Essa avvicinò il viso con diffidenza; ma, appena letto il nome, mise un'esclamazione di piacere:
      - Meller!
      E, preso il ritratto, si accostò al muro per vederlo meglio, sotto quel po' di luce che veniva dal finestrino della scala. Il giovane le si strinse al fianco, come per guardare egli pure, e sporgendo il mento sopra la spalla di lei, cominciò a dar delle spiegazioni a bassa voce, segnando con l'indice della mano destra: - Questo è un vero tipo tedesco. Guardi la struttura del cranio, guardi che bocca. Eppure, se non si sapesse, non si direbbe che è il primo ginnastico della Germania.


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Amore e ginnastica
di Edmondo De Amicis
pagine 133

   





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