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      Non date retta a costoro. Non è più onestamente possibile di restringerai a servire la società solo quel tanto che è necessario per provvedere ai nostri interessi.
      Le condizioni del tempo in cui viviamo sono così fatte che convien correggere la definizione antica dell'uomo onesto, e dire che per essere tale non basta più ad alcuno neppur l'esercizio delle più elette virtù private, se egli chiude l'orecchio e il cuore al grido dei dolori umani, s'egli non s'adopera direttamente per la rigenerazione dei suoi simili e per il trionfo della giustizia, se non volge almeno una parte della propria operosità a cercare coscienziosamente al servizio di qual dottrina sociale, per il bene di tutti, debba impiegare le sue forze.
      E non badate neppure a chi vi consiglia l'astensione, dicendo che v'occuperete della quistione sociale più tardi, perchè quelli stessi che vi dicono ora: - Attenetevi ai vostri studi - vi diranno allora: - Attenetevi ai vostri affari, - e vi vorranno relegare nella fortezza della casa e dell'ufficio come ora vi vogliono chiudere nel santuario della letteratura e della scienza.
      Occupatevi ora di quella quistione, ora che avete l'intelletto e l'animo aperto a tutte le grandi idee, ora che potete esperimentare in voi la verità di quello che un economista dottissimo disse: che l'intelligenza della scienza sociale procede dal cuore anche più che dallo spirito, ora che la durezza della lotta per la vita e la esperienza della tristizia umana non v'hanno ancora rintuzzato il senso della generosità e della compassione.


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La quistione sociale
di Edmondo De Amicis
Istituto Editoriale Italiano Milano
1917 pagine 65