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      - E nondimeno - ci si può rispondere - voi mostrate al mondo, come una bandiera, un programma di ricostruzione sociale compiuta.
      Ma questo è logico. Noi abbiamo scritto sulla nostra bandiera un ideale, perchè nessun grande moto sociale è possibile intorno a un programma di riforme circoscritte e parziali perchè è istinto dell'anima umana, in ogni sua più nobile aspirazione, il mirar più alto e più lontano della possibilità immediata di conseguire il suo fine; perchè soltanto una grande riforma, che oltre ad includere un riordinamento del lavoro e della proprietà porta con sè un profondo rinnovamento morale, sociale e politico e abbraccia tutte le quistioni che agitano l'umanità, soltanto l'idea di una riforma simile può raccogliere intorno a sè le moltitudini e suscitar gli entusiasmi e le forze per combattere la lotta enorme a cui siamo chiamati.
      Domandiamo dunque ai nostri avversari benevoli: - Perchè non venite con noi, voi che pure volete grandi miglioramenti, poichè la nostra bandiera è la sola intorno a cui si possa raccogliere l'esercito per combattere anche le battaglie minori, per compiere anche le conquiste parziali, da noi volute? Una sola cosa può trattenervi, ed è il timore che la tentata attuazione d'un'idea da voi giudicata inattuabile produca nella società uno sconvolgimento funesto. Ma è un timore infondato. I fatti economici e sociali, che, a nostro giudizio, debbono condurre la società all'ordinamento da noi presagito, noi possiamo assecondarli, ma non farli nascere.


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La quistione sociale
di Edmondo De Amicis
Istituto Editoriale Italiano Milano
1917 pagine 65