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      ... Qui si lavora la notte e si dorme il giorno.»
      Mi volto a quest’apostrofe e vedo una vecchia, che, avendomi sentito e compreso, nulla avea trovato di meglio, che prender parte famigliarmente alla conversazione. Il suo accento, la facilità colla quale si esprime, dinotano una francese. Come è mai venuta a perdersi, ed alla sua età, in queste topaie infette?... Stava per domandarle tutto ciò, per assediarla d’altre domande, quando d’un tratto mi scappa e scompare allo svolto d’un vicolo, dove cerco invano di trovarla. Forse la vecchia non aveva la coscienza tranquilla, ed al cospetto di compatrioti tanto curiosi credette più prudente svignarsela. Ad ogni buon conto noi eravamo avvertiti; era di notte che bisognava visitare questi covili del ladro e della miseria. Bisognava andare là come si va ad un concerto od al teatro, e noi progettammo subito una grande escursione per la sera del giorno appresso.
      White Chapel era il punto più curioso, il più pittoresco da esplorare, benchè Seven Dials, già veduto, Saint-Gilles, dove formicolano più di cinquanta mila Irlandesi, e Bethnal Green, il quartiere dei tessitori, non siano da disprezzarsi. Risolvemmo dunque per White Chapel e suoi dintorni, e lo stesso giorno ci recammo alla stazione di polizia di questo quartiere, posta in Lemen Street, per domandare all’ispettore signor Price il permesso di visitare le rarità del suo distretto. Il signor Price, rigido come un Inglese, ci domandò anzitutto i nostri nomi e cognomi e qualità, e quando seppe lo scopo del nostro pellegrinaggio:


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Ricordi di Londra
di Edmondo De Amicis
Treves Milano
1874 pagine 86

   





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