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      La cosa più curiosa ch'io vidi è la mascherata dei bambini. Si usa vestire i bambini al di sotto degli ott'anni, quali da uomini, alla moda francese, in completo assetto da ballo, con guanti bianchi, gran baffi e gran zazzera; quali da Grandi di Spagna, coperti di nastri e di ciondoli; quali da contadini catalani con la berrettina e la manta. Le bimbe, da dame di Corte, da amazzoni, da poetesse con la lira e la corona d'alloro; e gli uni e le altre, poi, col costume delle varie provincie dello Stato, chi da giardiniere di Valenza, chi da gitana andalusa, chi da montanaro basco, i più bizzarri[14] e pittoreschi vestiti che si possano immaginare; e i parenti li conducon per mano alla passeggiata, ed è come una gara di buon gusto, di fantasia e di lusso, alla quale il popolo prende parte con molto diletto.
     
      Mentre cercavo la via per andare alla cattedrale, incontrai un drappello di soldati spagnuoli. Mi fermai a guardarli, raffrontandoli colla pittura che ne fa il Baretti, quando racconta che lo assalirono nell'albergo, e uno gli prese l'insalata nel piatto, e un altro gli strappò di bocca la coscia di pollo. Bisogna dire che d'allora in poi sono molto cangiati. A prima vista, si piglierebbero per soldati francesi, chè hanno anch'essi i calzoni rossi e un cappotto bigio che scende fino al ginocchio. La sola differenza notevole è nella copertura del capo. Gli Spagnuoli portano un berretto d'una foggia particolare, schiacciato sul di dietro, incurvato sul dinanzi, munito d'una visiera che si ripiega sulla fronte, di panno bigio, duro, leggero e grazioso alla vista, e chiamato col nome dell'inventore, Ros de Olano, generale e poeta, che lo modellò sul suo berretto da caccia.


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Spagna
di Edmondo De Amicis
Barbera Firenze
1873 pagine 422

   





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