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      Dio non aveva voluto che la salma del grande guerriero fosse contaminata dalla mano d'un miscredente." Dicendo questo, mi guardò, e visto che non facevo il menomo segno d'incredulità, mi condusse sotto un arco di pietra, che doveva essere d'un'antica porta di Burgos, pochi passi[99] lontano dal monumento, e indicandomi una scanalatura orizzontale che si vedeva nel muro a poco più d'un metro da terra, mi disse: "Questa è la misura delle braccia del Cid, quand'era giovanetto, e veniva qui a giuocare coi suoi compagni." E tese le braccia lungo la scanalatura per farmi vedere quanto ce n'avanzava; poi volle che mi misurassi anch'io, ed ero anch'io più corto; allora mi diede uno sguardo di trionfo e si mosse per ritornare in città. Giunto in una strada solitaria, davanti alla porta d'una chiesa, si fermò, e mi disse: "Questa è la chiesa di Santa Agneda, dove il Cid fece giurare al re Don Alfonso VI di non aver avuto parte nell'uccisione di suo fratello Don Sancho." Lo pregai di dirmi tutta la storia: "Eran presenti" continuò "i prelati, i cavalieri, gli alti personaggi dello Stato. Il Cid mise il Vangelo sull'altare, il Re vi stese su la mano, e il Cid disse:-Re Don Alfonso, voi mi dovete giurare che non vi siete macchiato nel sangue del re Don Sancho, mio signore; e se giurate il falso prego Iddio che vi faccia perire per la mano d'un vassallo traditore.-E il Re disse:-Amen;-ma cangiò di colore. E il Cid ripetè:-Re Don Alfonso, voi dovete giurare che non avete nè ordinata, nè consigliata la morte del re Don Sancho mio signore; e se giurate il falso, possiate morire per la mano d'un vassallo traditore!


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Spagna
di Edmondo De Amicis
Barbera Firenze
1873 pagine 422

   





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