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      L'Hatzembuch, il Breton de los Herreros, il Tamayo, il Ventura, il D'Ayala, il Guttierrez, ed altri moltissimi scrittori drammatici, quali morti, quali viventi, noti anche fuori di Spagna, hanno arricchito il teatro moderno d'un gran numero di commedie, che pur non avendo quel profondo stampo nazionale che rese immortali le opere drammatiche del gran secolo della letteratura spagnuola, son piene di calore, di sale, di sapore di lingua, e senza confronto più sanamente educative delle commedie francesi. E si rappresentan le commedie moderne, ma non si dimenticano le antiche: negli anniversarii del Lopez de Vega, del Calderon, del Moreto, del Tirso de Molina, dell'Alarcon, di Francesco de Rojas, e degli altri grandi luminari del teatro spagnuolo, si rappresentano con pompa solenne i loro capolavori. Gli attori però non finiscono di soddisfare gli autori; partecipano dei difetti dei nostri: moto, grido, singhiozzo soverchio; e molti preferiscono ancora i nostri,[137] perchè ci trovan più varietà di cadenze e di accenti. Oltre la tragedia e la commedia, si rappresenta poi un componimento drammatico affatto spagnuolo, lo zainete, nel quale fu maestro un Ramon de la Cruz, una specie di farsa, che è per lo più una rappresentazione di costumi andalusi, con personaggi della campagna e del volgo, ed attori che imitano il vestire, l'accento, i modi di quella gente con una maestria ammirabile. Le commedie vengon tutte stampate, e son lette avidamente, anche dal popolo minuto; i nomi degli scrittori sono popolarissimi; la letteratura drammatica, in una parola, è oggi ancora, come altre volte, la più diffusa e la più ricca.


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Spagna
di Edmondo De Amicis
Barbera Firenze
1873 pagine 422

   





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