Pagina (386/422)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      La cattedrale di Granata merita, anche meglio di quella di Malaga, che pure è bella e magnifica, di essere descritta parte per parte; ma basta oramai[443] di descrizioni di chiese. Fu fondata nel 1529 dai re cattolici, sulle rovine della principal moschea della città; ma rimase incompiuta. Ha una grande facciata con tre porte, ornata di statue e di bassorilievi; ed è formata da cinque navate, divise da venti smisurati pilastri composti d'un fascio di sottili colonne. Le cappelle racchiudono quadri del Boccanegra, sculture del Torrigiani, tombe ed ornamenti preziosi. È mirabile sopra tutte la cappella maggiore, sorretta da venti colonne corintie, divise in due ordini, sul primo dei quali si alzano le statue colossali dei dodici apostoli, e sul secondo un cornicione coperto di ghirlande e di teste di cherubini. Di sopra ricorre un giro di leggiadre finestre a vetri coloriti che rappresentano la Passione, e dal fregio che le corona si slanciano in alto dieci archi arditi che forman la vòlta della cappella. Negli archi che sorreggon le colonne si ammirano sei grandi dipinti di Alonso Cano, che hanno fama di essere l'opera sua più completa e più bella.
      E poichè ho nominato Alonso Cano, nativo di Granata, uno dei più valenti pittori spagnuoli del secolo decimosettimo, che sebbene discepolo della scuola sivigliana piuttosto che fondatore, come altri vorrebbe, d'una scuola sua, non è meno originale dei suoi più grandi contemporanei; voglio metter qui alcuni tratti della sua indole e della sua vita, poco conosciuti fuori di Spagna, ma singolarmente notevoli.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Spagna
di Edmondo De Amicis
Barbera Firenze
1873 pagine 422

   





Granata Malaga Boccanegra Torrigiani Passione Alonso Cano Alonso Cano Granata Spagna