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      Non contrastarlo, perchè gli turberesti l'animo senza farlo più tuo; fa ch'egli si confidi con te, accogli le sue speranze, sostieni la sua fede, e una nuova forza stringerà insieme le anime vostre, e tu sarai una seconda volta sua sposa.
      Diciamo alla madre del giovane studente: - Perchè t'affanni per il tuo figliuolo, come se la via per cui s'è messo con noi fosse la via della perdizione? Se tu gli leggessi dentro all'animo, saresti lieta e altera del tesoro ch'egli vi chiude. Il sentimento che lo muove è quello stesso che spinge te a metter l'obolo della carità nella mano del vecchio e del fanciullo abbandonato: è lo stesso sentimento ingrandito, esteso a milioni di creature umane, illuminato dalla speranza di bandire dalla società tutte quelle miserie e quei mali da cui sei commossa tu pure: ma soltanto quando li vedi personificati in un infelice che mendica. Vedi: il suo ingegno e i suoi studi, prima che utili a lui, sono già utili agli altri. Nella lotta che combatte con noi egli matura precocemente il suo senno, innalza il suo carattere, fortifica le sue facoltà. Lascia che vada fra i lavoratori, dove acquista un concetto austero della vita, e si spoglia del suo egoismo di classe, e impara il rispetto della povertà e del lavoro. Lascia che mescoli il suo soprabito signorile con quelle rozze giacchette, sotto a cui battono dei cuori che lo amano. Non gli contrastare il passo quando va a cercarle; bacialo in fronte e digli: - Va. - È la voce del tuo buon Dio che lo chiama.


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Speranze e glorie
Le tre capitali: Torino-Firenze-Roma
di Edmondo De Amicis
F.lli Treves Editore Milano
1911 pagine 248

   





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