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      Sogni! Interrogateli - "Signore! - vi risponderanno: - ella ritorna molto addietro; qui son nati i nostri figliuoli e i nostri fratelli più piccoli; in questa lingua e in questo accento ci chiamarono la prima volta e ci dissero le prime parole; qui ci abbiamo amici, fidanzati, parenti; in Santa Croce c'è il nostro Alfieri; che domande la ci fa? Questa è Italia, signore! La città dove siam nati ci è sacra; ma anche Firenze ci è cara, e l'amiamo".
      Questo diranno; e vi soggiungeranno anco molti che non partono col cuore lieto, che prevedono dei giorni e delle ore in cui si ricorderanno di Firenze con una tenerezza piena di malinconia e di desiderio, perchè qui si son stretti dei cuori, molti, e con nodi tenaci, come segue sovente fra chi s'è tenuto il broncio un bel pezzo. Rancori? Non è vero, è una calunnia per tutti: per chi parte e per chi resta; lo so di certo, io, lo vedo ogni giorno, lo sento ogni momento.
      Come? Chi è che brontola laggiù? Chi è che alza le spalle? Avanti, se c'è ancora qualcuno da questa parte o dall'altra; spingiamoli in mezzo, a vedere se osano dirselo in viso; e che le donne e i ragazzi, che amano, perdonano e dimenticano, li costringano a levar le mani di tasca, e a tenderle di qua e di là, e gridino: - Stringete! - Animo, giù il cappello, ancora una volta, davanti a Santa Croce; un ultimo sguardo alla cupola, e un saluto intorno alle colline, e addio, e via, col cuore riconoscente e sereno. Per Dio! Chi ha ancora un po' d'amaro nell'anima non è un galantuomo.


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Speranze e glorie
Le tre capitali: Torino-Firenze-Roma
di Edmondo De Amicis
F.lli Treves Editore Milano
1911 pagine 248

   





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