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      Scoppio di battimani.
      - Non si scherza, - bisbiglia il popolo. - Le canta chiare. - Non ha paura di nessuno.
      L'oratore prosegue: -....In questo recinto che il tempo corrose, ma non distrusse; fra queste mura annerite dai secoli....
      Violente interruzioni: - Alla questione!
      L'oratore, levando al cielo lo sguardo e la mano: - Io veggo gli archi del Colosseo popolarsi di arcani fantasmi....
      Nuovo e più violento scoppio di disapprovazione e di protesta: - Alla questione! - "Non volemo" prediche! - Le prediche "so'" finite! - Non abbiamo bisogno di lezione!
      L'oratore continua a parlare; ma la sua voce è soffocata dallo strepito della moltitudine.
      Una voce stentorea si alza al disopra di tutte le voci e fa voltare tutte le facce:
      - La cosa è chiara! L'elenco "nun ce" piace! "Nun volemo" liberali del momento, "nun volemo" liberali d'occasione....
      Applausi tonanti.
      - "Volemo" gente provata, patriotti schietti, che "ce se veda chiaro" nella vita loro!
      Un'esplosione d'applausi.
      E la voce di prima, con nuovo e formidabile sforzo: - "Nun volemo mercanti de campagna!"
      Terza salva d'applausi.
      - Va' a parlar tu! - Va' sul pulpito! - Fa' valere le nostre ragioni! Va'! - Presto! - Su!
      Il fortunato interruttore, sollecitato e spinto da tutte le parti, chiamato dal Montecchi, eccitato dalle grida della gente lontana, si apre un varco tra la folla e si slancia verso la tribuna. Sbalzato da un suo spintone cinque o sei passi indietro, mi trovo in una corrente che move verso l'uscita, mi ci abbandono, e in pochi minuti, pesto, sudante e spossato, mi trovo fuori del Colosseo.


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Speranze e glorie
Le tre capitali: Torino-Firenze-Roma
di Edmondo De Amicis
F.lli Treves Editore Milano
1911 pagine 248

   





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