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      Si aderì tosto alla pia dimanda dei Calabresi. E fu trascelto all'evangelico ufficio Gian Luigi Pascale, forse Pasquale, giovane militare di Cuneo, che, abbracciate le credenze della riforma, in Losanna attendeva a' nuovi teologici studii. Egli, fornito d'un'anima ardente, aveva la tempra degli apostoli e de' confessori; e non faceva che mutar di milizia. Fidanzatosi due giorni prima a Camilla Guerina, ei recavasi tosto da lei per chiederle il consenso alla sua dipartita. Come triste restasse la giovinetta all'annunzio, ciascuno sel può figurare. - Ahimè! rispondeva piangendo, così vicino a Roma, così lontano da me! - Il suo nuovo ufficio appariva quello de' martiri. Camilla rimase a Ginevra, nè dovea più rivederlo. Ei partiva per la Calabria con Giacomo Bovetto e due maestri di scuola. Il Bovetto non s'arrestò in Calabria, recossi a Messina, ove come eretico fu posto a morte34.
      XIIPRIME PERSECUZIONI
      Queste mosse de' Calabro-Valdesi non potean rimaner lungamente inosservate. Di già l'inquisizione romana li vigilava con occhio attentissimo. Appena conobbe il nuovo e franco indirizzo intimò al vescovo di Cosenza esaminasse il male per ricondurre senza frappor dimora quegli eretici all'obedienza verso le cattoliche leggi. Chi primo notò ed agì contro risolutamente, informandone Roma, narrasi da' cronisti napoletani sia stato un Giovan Antonio Anania da Taverna, cappellano in casa di Salvatore Spinelli, marchese di Fuscaldo, a cui apparteneva Guardia.
      Era già solo questo una gravissima cosa, essendo pontefice il cardinale Caraffa che vedemmo ristauratore della inquisizione, ed inquisitore generale l'Alessandrino, creatura di Paolo IV, perchè fatto a sua stampa.


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L'inquisizione e i calabro-valdesi
di Filippo De Boni
Daelli Milano
1864 pagine 117

   





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