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      E non venne lor fatto di muoverlo ad un'abiura. Avea resistito a un fratello che lo supplicava in nome de' suoi, in nome della fanciulla che amava; come potevano scuoterlo que' domenicani?
      Bartolommeo lasciò disperato Roma, scorgendo vicina la morte del fratello e non osando più rimanere, giacchè gl'inquisitori cominciavano a sospettare anche di lui. Li 8 settembre 1560 Gian-Luigi fu tradotto nel convento della Minerva per udirvi la sua condanna. Ei la intese imperterrito; e da que' cardinali appellandosene al tribunale di Dio, egli vi confermò la sua fede.
      All'indomani, 9 settembre, avvenne grande spettacolo per la corte di Roma. In sulla piazza, dirimpetto al Castel Sant'Angelo, si costrusse un anfiteatro, a cui d'intorno correvano ricchi gradini, sui quali sedevano tutti gl'inquisitori, i cardinali, e una folla di vescovi e di prelati. Stava nel mezzo Sua Santità il papa Pio IV. E di faccia era pronto un palco ed un rogo. Apparve sicuro e mansueto il Pascale. La moltitudine circostante, che avea non rovesciata da poco ma sbranata la statua di Paolo IV, tacea commossa ed insieme atterrita. Il giovane moribondo, salito sul palco, in un momento di silenzio dichiarò al popolo che moriva per aver ardito confessare la pura dottrina di Gesù Cristo; aggiunse il papa non essere il vicario di Dio in terra, bensì l'Anticristo.... ma qui gl'inquisitori diedero un segno; tronca gli fu la parola; venne subito strangolato, il suo corpo arso, e le ceneri gettate nel Tevere.
      XIVCROCIATA CONTRO SAN SISTO


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L'inquisizione e i calabro-valdesi
di Filippo De Boni
Daelli Milano
1864 pagine 117

   





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