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      Quest'altra, membrana che dicesi membrana testacea è più densa e stipata della vitellina stessa; ma concede tuttavia passaggio al fluido nel quale l'uovo trovasi immerso cadendo dall'ovario. Negli uccelli e ne' rettili questo fluido è l'albume che secernesi nell'ovidutto; ne' pesci invece è l'acqua nella quale le uova sono deposte.
      Indipendentemente dall'atto della fecondazione, l'uovo nel passaggio dall'ovario all'esterno del corpo, subisce alcuni importanti cambiamenti che in via di esempio esamineremo nella gallina comune. Giunto esso a completa maturanza, grandemente accresciuto in volume, rompe la capsula dell'ovario nel quale era contenuto, (detta calice) e passa nell'ovidutto. In questo semplice passaggio la vescichetta germinativa scompare, ed il suo contenuto forma a poco a poca alla periferia del rosso o del tuorlo una piccola macchia circolare bianca, detta cicatricola. L'uovo discende lentamente per l'ovidutto, ingrossando sempre per l'aggiunta dell'albume, ed acquistando quella forma allungata che gli deve esser propria. La membrana vitellina forma ai due poli opposti dell'uovo due prolungamenti che per la discesa dell'uovo stesso in rotazione spirale, si attorcigliano e producono le così dette calaze. Il guscio calcare non si forma che verso la fine dell'ovidutto: alla sua estremità più ottusa corrisponde internamente un piccolo spazio pieno d'aria, che si aumenta sempre più collo sviluppo dell'embrione e che si dice follicolo o camera d'aria (fig. 8 e 9).
     
     
      [Fig. 8. Apparato sessuale della gallina comune]


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Delle funzioni riproduttive negli animali
di Filippo De Filippi
Vallardi Milano
1850 pagine 61

   





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