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      Non sono però molto rari i casi del contrario; e recentemente il sig. Schlossberger fece un accurato esame del latte spremuto da un caprone.
      Il numero de' capezzoli non corrisponde a quello delle mammelle; generalmente esso è in relazione colla quantità normale de' prodotti di ogni parto; e quindi, ridotto a due soli nell'uomo, nelle scimmie, ne' pipistrelli, oltrepassa perfino i dieci in alcuni rosicanti e marsupiali. I soli monotremi non hanno capezzoli.
      L'afflusso di sangue all'utero, per i rapporti che si devono stabilire fra questo viscere ed i prodotti del concepimento, determina per consenso un afflusso dell'istesso umore alle mammelle. Gli acini di queste glandule da prima piccoli e contratti, si rigonfiano a poco a poco, e stillano pe' condotti un liquido biancastro albuminoso, che alla fine della gestazione prende i caratteri del vero latte. Questo latte, che è un umore bianco, più denso dell'acqua, di sapore e odore particolare e vario secondo le specie, osservato al microscopio si dimostra costituito da una moltitudine immensa di globuli nuotanti in un liquido (globuli proprj del latte), e formati da un inviluppo di materia azotata (caseina), con un contenuto di grasso. Oltre questi globuli v'hanno cellule staccate di epitelio, ed in alcuni casi abnormi, perfino globuli di sangue, di pus ed anche infusorj.
      L'esame chimico del latte ci fa riconoscere, oltre una gran dose d'acqua tenente in soluzione varj sali, soprattutto fosfati (necessarj alla formazione delle ossa de' neonati), una sostanza quadernaria azotata detta caseina; una ternaria non azotata grassa e che forma il butirro; ed un altro composto parimenti non azotato che dicesi lattina, od anche zuccaro di latte pel suo sapore e per la sua facilità a cristallizzare.


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Delle funzioni riproduttive negli animali
di Filippo De Filippi
Vallardi Milano
1850 pagine 61