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      Spunta per un istante la speranza di trovar qui almeno, in questo organo nobilissimo, un qualche carattere deciso, non di sola quantitą, per cui l'uomo si distingua dalle scimie: ma anche questa speranza si dilegua davanti alla circostanza che in un medesimo genere di scimie, in quelli per esempio dei macachi e dei babbuini, vi sono specie con saccocce laringee e specie che ne sono prive.
      Riassumendo il fin qui detto, voi vedete, o signori, che se vogliamo trincerarci nel campo della nuda anatomia, la gran barriera fra bimani e quadrumani, deve essere definitivamente abbattuta, e l'ordine dei primati ristabilito. Nel secolo delle unificazioni, dovremmo far anche questa.
      Sarebbe del pił grande interesse il rintracciare le prime origini dell'uomo nella storia del mondo, il conoscere i caratteri precisi delle razze primitive ed il far poi il confronto diretto di questi caratteri con quelli delle scimie antropoidi, ma siamo ancora assai lontani dal possedere materiali sufficienti a tanto uopo.
      Voi sapete, o signori, come da ogni parte affluiscano fatti che ci obbligano a respingere l'origine della schiatta umana molto pił indietro nella serie de' secoli che non si credesse dapprima. Certamente l'uomo ha vissuto in Europa in compagnia di varie specie di mammali che sono da lungo tempo estinte, coll'orso delle caverne, col leone delle caverne, col cervo delle grandi corna, col rinoceronte dal setto nasale, coll'elefante velloso (mammouth), coll'elefante meridionale. Avanzi di scheletri umani e di oggetti lavorati dalla mano dell'uomo si trovano, insieme a resti di queste specie, entro depositi incontestabilmente naturali, non rimescolati o sconvolti dopo la loro formazione: ne' depositi immediatamente superiori alle marne ed alle sabbie subapennine.


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L'uomo e le scimie
di Filippo De Filippi
1864 pagine 53

   





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