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      È uno strano modo questo di concepire la dignità umana! Che! l'origine dell'uomo sarà forse meno divina, quando la biblica zolla diventi tutta la creazione organica? Il prof. Bianconi si fa questa domanda: se dunque io derivo da una scimia, come sorse il primo raggio dell'intelligenza? Ebbene: si ripeta la risposta medesima che si dà quando crede di esser derivato da un pezzo di impuro fango.
      Faccia questo, e poscia io sarò con lui in riconoscere che l'uomo è una creazione a parte, ma soltanto come essere intelligente e morale. In questo senso io lo credo, e così profondamente, che alla mia volta parmi sentir rintronare le grida dell'umanità rifuggente dal vedersi registrata nelle tabelle zoologiche, o si parli di primati, o si parli di bimani.
      Da tutto ciò si deduce un utile insegnamento che vale un sistema, ed è che nel trattare quistioni di filosofia naturale non bisogna mai lasciarsi condurre da considerazioni estranee, né falsare i risultati per drizzarli forzatamente contro scopi prestabiliti. La filosofia naturale non ha nulla a che fare colla rivelazione, non può adoperarsi né pro né contro di essa. I razionalisti fanno cattivo uso della ragione, quando studiano l'opposizione de' risultati scientifici alla credenze od ai sentimenti religiosi, come questa opposizione fosse per sé un criterio probativo di verità fisiche; ed i teologi fanno male alla religione quando vogliono darle sostegni che essa non chiede, dei quali non abbisogna, e che, essendo concessi assolutamente alla libera discussione, possono essere rovesciati.


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L'uomo e le scimie
di Filippo De Filippi
1864 pagine 53