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      Ecco ora quell'idea trasferita nella grande arena della scienza, con tutta la naturale sua gravità. Vogt è certamente lontano dal pretendere che essa passi indiscussa, e che altri non trovi tutta intiera la difficoltà di connettere l'uomo americano ad un tipo locale di scimie. Le belle ricerche di Gratiolet, così giustamente apprezzate da Vogt, mettono in piena evidenza la grande inferiorità del tipo delle scimie americane, e le considerazioni degli altri ordini di caratteri confermano pienamente questa conclusione.
      È tale questa inferiorità, che il vero posto sistematico delle scimie del nuovo continente è nel grande intervallo che separa le scimie del continente antico da' lemurini. La connessione fra due gruppi tanto distinti è stabilita in primo luogo dal Doruculi (Nyctipithecus), il qual conserva ancora così chiari caratteri di lemurino nelle abitudini notturne, nelle proporzioni delle estremità, ne' grandi occhi, e sovratutto in un resto di comunicazione fra l'orbita e la fossa temporale: resto, che sebbene in tutte le altre scimie americane sia ridotto ad un semplice forellino che dà passaggio ad un ramoscello arterioso, pure non perde la sua significazione di carattere ad esse particolare fra le scimie, e di carattere ereditario di lemurino. Chi è seguace della dottrina di Darwin non deve provare alcuna contrarietà a convertire questi rapporti sistematici in veri rapporti genealogici; ed allora si va lontano dall'idea di far terminare la serie delle scimie americane anche soltanto ad una forma antropoide.


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L'uomo e le scimie
di Filippo De Filippi
1864 pagine 53

   





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