Pagina (47/296)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Come spiegarsi altrimenti che l'Imbonati fosse così poco noto al figlio di colei, per la quale egli era tutto, e che, invece di parlare al Manzoni, egli si risolvesse a scrivergli?
      Un giorno qualche altra lettera inedita ci darà forse la chiave di questo enigma biografico; intanto proseguiamo la nostra lettura:
     
      Io sentìa le tue lodi; e qual tu fostiDi retto, acuto senno, d'incolpato
      Costume e d'alte voglie, ugual, sincero,
      Non vantator di probità, ma probo,
      Com'oggi, al mondo, al par di te nessunoGusti il sapor del beneficio, e senta
      Dolor dell'altrui danno. Egli ascoltavaCon volto nè superbo, nè modesto.
      Io, rincorato, proseguia: se cura,
      Se pensier di qua giù vince l'avello,
      Certo so ben che il duol t'aggiugne e il piantoDi lei che amasti ed ami ancor, che tutto,
      Te perdendo, ha perduto.
     
      L'Imbonati sorride mestamente, e risponde:
     
      Se non fosseCh'io l'amo tanto, io pregherei che ratto
      Quell'anima gentil fuor delle membraPrendesse il vol, per chiuder l'ali in grembo
      Di Quei ch'eterna ciò che a Lui somiglia.
      Che, fin ch'io non la veggo, e ch'io son certoDi mai più non lasciarla, esser felice
      Pienamente non posso. A questi accentiChinammo il volto, e taciti ristemmo;
      Ma, per gli occhi d'entrambi, il cor parlava.
     
      Dopo questo omaggio che il giovine Poeta, preteso ateo, rende per le parole dell'Imbonati alla credenza in Dio e nella immortalità dell'anima umana, egli domanda all'ombra dell'Imbonati quale impressione essa abbia provato nel punto della morte(33). Essa risponde evasivamente che non provò alcun dolore, che le parve liberarsi da un breve sonno; ma poi, ridesta alla vita eterna, le increbbe non ritrovarsi più vicina la cara donna che vegliava, con amorosa pietà, al fianco di lui infermo.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Alessandro Manzoni
Studio biografico
di Angelo De Gubernatis
Le Monnier Firenze
1879 pagine 296

   





Imbonati Manzoni Imbonati Quei Poeta Imbonati Dio Imbonati