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      Ciò che nel libro del Manzoni piace è il Manzoni stesso. Inconsapevolmente que' passi, ove egli entra, più o meno dissimulato, in iscena, ove passano i suoi pensieri, le sue impressioni, ci attirano e ci seducono piacevolmente; con quanto maggior diletto li rileggeremo noi dunque ora sapendo che egli, come il Goethe, si è diviso un poco fra tutti i suoi personaggi! Il forestiero ha cercato tutta l'attrattiva del Romanzo manzoniano nella semplice storia dei due fidanzati; ed ha ragione di conchiudere che l'attrattiva è piccola, che il libro si distende troppo a raccontarla; ha ragione ancora s'egli sente qualche po' di dispetto contro l'Autore, il quale, invece di farlo correre speditamente verso lo scioglimento, lo interrompe con descrizioni infinite, e con la citazione di documenti legali poco intelligibili. Se Aristotile avesse dato le regole del romanzo storico, è probabile che il Romanzo manzoniano si troverebbe scritto contro tutte le regole; vi mancano le giuste proporzioni: vi manca pure quel crescendo d'attrattiva che si vuol trovare in quasi tutti i romanzi; l'azione principale è poco importante, od almeno pare di piccola importanza, considerata in sè e non negl'intendimenti sociali dell'Autore, il quale, per mezzo d'un caso minuto e specialissimo, volle rappresentare l'eterna lotta fra oppressori ed oppressi, fra padroni e servi, fra grandi e popolo, aggruppando intorno a questa lotta alcune gravi questioni sociali, come quella del caro dei viveri, della salute pubblica, della legislazione penale, dell'amministrazione delle Opere Pie, de' mali che reca con sè la guerra, del clero, de' conventi, ed altre più, ciascuna delle quali potrebbe dar materia, anco più che a nuovi libri, a nuove ed opportunissime leggi, che, quando fossero veramente buone ed osservate, varrebbero meglio di qualsiasi libro pure ottimo, poichè la più difficile di tutte le traduzioni umane è quella delle idee nei fatti, della teoria nella pratica, della sapienza intellettuale in tanta eccellenza di virtù operativa.


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Alessandro Manzoni
Studio biografico
di Angelo De Gubernatis
Le Monnier Firenze
1879 pagine 296

   





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