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      Se mai il mio silenzio gli fosse dispiacente, digli che io sono sempre il suo Manzoni; al mio Pagani ciò deve bastare. Tu amami, Calderari, e sii certo che io ti amo e ti riverisco veramente, e scrivimi presto. Addio; dammi nuove di Arese.
     
      Il tuoMANZONI B.a"
     
      Mio Pagani,
     
      M'hai tu dimenticato davvero? Sono tre mesi che non ho tue nuove; e l'ultima mia lettera, nella quale ti annunciava la mia partita da Parigi, è rimasta senza risposta. Non posso dubitare della tua salute, giacchè il nostro aureo Calderari che mi scrive, me ne avrebbe senza dubbio fatto cenno. Io sperava che Zinammi, col quale ci siamo abboccati, avesse qualche tua lettera a consegnarmi; ma, non vedendone ed aspettandone di giorno in giorno, tardai a scriverti fino al mio ritorno. Scrivimi al più presto, dimmi se sei ancora il mio Pagani, com'io sarò sempre il tuo Manzoni; dammi nuove di te, e di tutto quello che ti è a cuore.
      Non puoi credere quanta pena mi abbia fatto la nuova della grave malattia del nostro povero Arese; e mia madre, che divide ogni mio affetto, ne fu pure assai triste ed in timore. Calderari mi annunciò qualche miglioramento che mi riempì di gioia e di speranza. Duolmi amaramente che gli amici non abbiano adito al suo letto, e che invece egli debba aver dinanzi agli occhi l'orribile figura di un prete. Nè puoi figurarti quanto dolore ed indignazione abbia in noi eccitato il sentire da Calderari che ad Arese era stata annunciata la fatale sentenza (spero, per Dio! che sarà vana). Crudeli, così se egli schiva la morte, avrà dovuto nullameno assaporare tutte le sue angosce!


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Alessandro Manzoni
Studio biografico
di Angelo De Gubernatis
Le Monnier Firenze
1879 pagine 296

   





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