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      Nato nella casa del principe di Conti, che lo prese a proteggere e lo adoperò poi per molti anni come suo segretario, vogliono che egli potesse esserne figlio. Il figlio del grande tragico Racine, poeta egli stesso, innamorò il giovane Lebrun della poesia; naufragato il Racine presso Cadice, il Lebrun lo pianse con un'Ode tenerissima. Sopra il suo quinto lustro, il Lebrun noveravasi già fra i primi Lirici francesi. L'indole satirica del poeta gli fece molti nemici; ma vuolsi pure ricordare che la figlia del grande Corneille ebbe dote per un'Ode famosa, nella quale il Lebrun supplicava in favore di lei il Voltaire. E quando il Voltaire morì, il Lebrun lo onorò con questa strofe efficace:
     
      O Parnasse! frémis de douleur et d'effroi!
      Pleurez, Muses, brisez vos lyres immortellesToi dont il fatigua les cent voix et les ailes,
      Dis que Voltaire est mort, pleure et repose-toi.
     
      Ma gli epigrammi pungenti del Lebrun sono molto più numerosi. La morte del prìncipe di Conti, la sua separazione dalla moglie, il fallimento del principe di Guémenée, presso il quale il Lebrun avea collocati i suoi risparmii, ne amareggiarono la vita. Per la intercessione del conte di Vaudreuil e del Calonne, impietosito il re Luigi XVI concesse al povero Lebrun una pensione annua di duemila franchi, il che non impedì, allo scoppiar della rivoluzione, che il Pindaro francese scrivesse le più ardenti odi rivoluzionarie. Ma il regno del Terrore lo spaventò; il Lebrun lamentò allora la libertà perduta e l'umanità oltraggiata.


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Alessandro Manzoni
Studio biografico
di Angelo De Gubernatis
Le Monnier Firenze
1879 pagine 296

   





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