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      Benchè voi abbiate alla fine ritirate le prime vostre obbiezioni, non vi maravigliate se io mi tengo pienamente assoluto da una seconda sentenza, che posso forse attribuire alla vittoria dell'amicizia sull'imparzialità. Vi esporrò quindi brevemente i motivi che mi hanno condotto nei passi che vi urtarono dapprima, acciocchè voi giudichiate anche la mie intenzioni, e mi sia il giudizio vostro una norma per l'avvenire. Io aveva sentito che le circostanze e le azioni del Carmagnola non erano in proporzione coll'animo suo e coi suoi disegni, ma questa dissonanza appunto è quella che io ho voluto rappresentare. V'erano due difficoltà, una di diritto per così dire. Un uomo di animo forte ed elevato e desideroso di grandi imprese, che si dibatte colla debolezza e colla perfidia dei suoi tempi, e con istituzioni misere, improvvide, irragionevoli, ma astute e già fortificate dall'abitudine e dal rispetto, e dagli interessi di quelli che hanno l'iniziativa della forza, è egli un personaggio drammatico? Su questa quistione che può spiegare tutto un sistema drammatico, io aspetto da voi, quando vi piacerà occuparvene, la soluzione la più ragionata ed autorevole. L'altra difficoltà era per me il ridurre questa idea, quando sia plausibile" ad una lodevole pratica; ma in questo il vostro giudizio non mi sarà tanto sicuro, poichè si esercita sopra un amico. Il Coro era fatto certamente coll'intenzione di avvilire quelle stesse guerre, a cui io voleva pure interessare il lettore: vi è contradizione fra questi due intenti?


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Alessandro Manzoni
Studio biografico
di Angelo De Gubernatis
Le Monnier Firenze
1879 pagine 296

   





Carmagnola Coro