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      Il portamento era naturalmente composto, e quasi involontariamente maestoso; non incurvato, nè impigrito punto dagli anni; l'occhio grave e vivace, la fronte serena e pensierosa; con la canizie nel pallore, tra i segni dell'astinenza, della meditazione, della fatica, una specie di floridezza verginale; tutte le forme del volto indicavano che, in altra età, c'era stata quella che più propriamente si chiama bellezza; l'abitudine de' pensieri solenni e benevoli, la pace interna d'una lunga vita, l'amore degli uomini, la gioia continua d'una speranza ineffabile, vi avevano sostituita una, direi quasi, bellezza senile, che spiccava ancor più in quella magnifica semplicità della porpora.
      Tenne anche lui, qualche momento, fisso nell'aspetto dell'Innominato il suo sguardo penetrante; ed esercitato da lungo tempo a ritrarre dai sembianti i pensieri; e, sotto a quel fosco e a quel turbato, parendogli di scoprire sempre più qualcosa di conforme alla speranza da lui concepita al primo annunzio d'una tal visita, tutt'animato; "Oh!" disse, "che preziosa visita è questa! e quanto vi devo esser grato d'una sì buona risoluzione: quantunque per me abbia un po' del rimprovero!"
      Rimprovero!
      esclamò il signore maravigliato, ma raddolcito da quelle parole e quel fare, e contento che il Cardinale avesse rotto il ghiaccio, e avviato un discorso qualunque.
      Certo, m'è un rimprovero,
      riprese questo, "ch'io mi sia lasciato prevenir da voi; quando, da tanto tempo, tante volte, avrei dovuto venir da voi io."
      Da me voi! sapete chi sono?


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Alessandro Manzoni
Studio biografico
di Angelo De Gubernatis
Le Monnier Firenze
1879 pagine 296

   





Innominato Cardinale