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      Ciò avvenne per la Storia degli Untori, quando si seppe vicina la stampa del suo libro sulla Colonna infame. Ma poi, tostachè il suo lavoro comparisce, si trova che siffatti tentativi non valsero a impedirgli di conquistare una nuova gloria, camminando per vie prima intentate, e nondimeno sempre sul vero, lontano lontanissimo da tutto ciò che può sapere d'esagerato e di stravagante.")
      Il vero ostacolo, il solo che l'ingegno abbandonato a sè stesso non potea vincere, fu pienamente atterrato; gli altri impedimenti, che sarebbe troppo facile annoverare, cadranno di leggieri innanzi al passo animoso degl'Italiani. Nei due secoli della nostra gloria noi avemmo romanzi eccellenti: perchè dovrebbero mancarci nel terzo, ora ch'è sgombra la strada a raccor questa palma? Tutta la terra è scena conveniente ai racconti del romanziere; ma se, com'è desiderio giusto comune, gl'Italiani vorranno rimanersi in Italia, chi potrà sorpassarli nella varia descrizione dei costumi e dei luoghi? Ov'è il paese più favorito dalla natura e del cielo? Ove sono i campi guardati con più amore dal sole? Ed infinita è la diversità delle costumanze e degli usi. Ogni montagna, quasi ogni fiume, divide due popoli vicini, e tuttavia fra loro distinti come due lontanissime genti. Roma, Napoli, Firenze, Milano, Venezia, sembrano altrettante nazioni, che risalendo fino alle loro origini si trovano sempre uguali a sè medesime, ma sempre differenti nelle pratiche della vita civile. L'indole e perfino il modo di pensare n'è diverso, come la storia.


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Alessandro Manzoni
Studio biografico
di Angelo De Gubernatis
Le Monnier Firenze
1879 pagine 296

   





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