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      La differenza principale consiste in questo: che le particelle del suo etere comunicano impulsi alla molecola della materia per mezzo di moti vibratori; mentre il Lesage fa piovere con gran velocità i suoi corpuscoli ultramondani da tutte le direzioni dello spazio sopra ciascuna molecola materiale, dando così a questa, ciascuno un piccolo impulso nella direzione da cui è venuto. Il risultato finale è però esattamente il medesimo.
      Mi è piaciuto grandemente il partito che Ella trae dalla Sua ipotesi per spiegare il calore interno delle masse cosmiche, quindi della Terra; e il calore maggiore delle maggiori masse, che le rende splendenti, come è il caso del Sole e delle stelle. Intiero applauso devo dare al suo tentativo di stabilire le vicende di questo calore nelle masse predette, e come dalla proporzione fra il calore irradiato al di fuori e del calore generato dall'attrito delle particelle eteree sulle molecole materiali nell'interno di esse masse, possa l'evoluzione dei corpi celesti riuscire diversa, e rimanere costante la loro temperatura per lunghissimo tempo, od accrescersi, o diminuire. Questa mi pare una felicissima idea, la quale ove si potesse viemeglio confermare, darebbe la soluzione del gran dissidio vigente fra i geologi e i fisici intorno alla durata della vita organica sulla terra, dall'epoca paleozoica fino a noi.
      E son pure assai contento di vedere una strada aperta per sfatare tutte le previsioni fantastiche, che diversi scrittori, più forniti di fantasia che di solido raziocinio, sono venuti facendo sulla fine del mondo: fine che alcuno di loro pretenderebbe essere abbastanza vicina.


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Lo spirito dell'universo
di Olinto De Pretto
Bocca Torino
1921 pagine 268

   





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