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      Non tutte le idee di Descartes sono oggi accettabili, ma rimane ad ogni modo il principio cartesiano dell'inerzia della materia, che si deve accettare fino alle sue ultime conseguenze.
      Accettato tale principio fondamentale, bisogna escludere a priori che l'attrazione dipenda da una forza intrinseca della materia e quindi si viene all'inevitabile conclusione che dipenda da una forza esterna. Di qui la necessità di un agente, di un fluido che agisca esternamente, comunicando alla materia la tendenza ad attrarsi.
      Ma la necessità di tale agente che risiede fuori della materia e che riempie lo spazio, già ammesso, come vedemmo, dal Newton, è inevitabile anche se si ammettesse che l'attrazione sia una forza propria della materia, non potendosi altrimenti concepire come l'attrazione stessa possa trasmettersi da un corpo ad un altro. L'esistenza di un fluido, detto etere, fu già ritenuta indispensabile per spiegare la trasmissione della luce e del calore attraverso gli spazi.
      Il Newton, sebbene in certo modo rinunciasse a ricercare la causa dell'attrazione, mostra d'avere tuttavia profondamente intuito le funzioni dell'etere, ch'egli chiama con felice espressione spirito dell'Universo. Ecco come ne parla (Faye, opera citata): "...questa specie di spirito sottilissimo che penetra a traverso tutti i corpi e che è nascosto nella loro sostanza; è per la forza e l'azione di questo spirito che le particelle dei corpi si attirano mutuamente alle più piccole distanze e che aderiscono allorchè sono contigue; è per tale agente che i corpi elettrici agiscono a distanze più grandi tanto per attrarre che per respingere i corpuscoli vicini, ed è sempre col mezzo di questo spirito che la luce emana, si riflette, si rifrange e riscalda i corpi; tutte le sensazioni sono eccitate e le membra degli animali sono mosse quando la loro volontà lo ordina, mediante le vibrazioni di questa sostanza spiritosa che si propaga dagli organi esteriori dei sensi lungo i filamenti solidi dei nervi, fino al cervello ed in seguito dal cervello ai muscoli.


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Lo spirito dell'universo
di Olinto De Pretto
Bocca Torino
1921 pagine 268

   





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