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      Questa obiezione viene naturalmente a colpire anche la teoria eterea, ma io credo che nel nostro caso non sia difficile confutarla.
      Il meccanismo di questo etere, come anche la sua essenza, non potranno non rimanere un mistero per la nostra mente limitata. L'indivisibilità delle sue particelle, che devono considerarsi semplici nel termine più assoluto, è in contrasto col concetto della loro elasticità, poichè questa dovrebbe dipendere da una deformazione passeggera, cioè da uno spostamento reciproco di parti aggregate fra di loro: ma questo è il nostro concetto, quasi diremo empirico, delle proprietà materiali, mentre nulla possiamo dire e comprendere di questo etere e del modo di comportarsi delle sue particelle infinitamente divise e infinitamente veloci.
      Viene opportuno il confronto colla teoria cinetica dei gas, della quale appunto il Maxwell fu uno dei fondatori.
      Tale teoria suppone dei movimenti nelle particelle componenti i gas, analoghi a quelli che abbiamo descritto per le particelle dell'etere.
      I gas, secondo tale teoria, consistono di particelle (molecole o atomi) le quali sono animate da movimenti rettilinei in tutte le direzioni e che si urtano fra di loro. Tali particelle sarebbero solide, indistruttibili, assolutamente eguali fra di loro, perfettamente elastiche e affatto indipendenti le une dalle altre, per modo che, salvo nell'istante in cui avviene l'urto, non hanno alcuna influenza reciproca le une colle altre.
      Come si vede, tali condizioni corrispondono perfettamente a quanto abbiamo ammesso per l'etere; soltanto conviene dire che per l'etere la teoria cinetica ha tutto il suo valore teorico, mentre per i gas non può avere che un valore convenzionale, in gran parte arbitrario.


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Lo spirito dell'universo
di Olinto De Pretto
Bocca Torino
1921 pagine 268

   





Maxwell