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      E per noi ha inoltre questo di buono e cioè, che indica il modo di comportarsi della materia quando sia libera a sè stessa, che non sia inceppata dalla maggior forza attrattiva, che è la coesione. In tali condizioni si trovano appunto i gas che hanno le loro particelle che tendono ad allontanarsi. Per tale tendenza dovuta alla loro forza viva ed alla loro elasticità, trovandosi quasi completamente liberi ed indipendenti, esse assumono, per quanto imperfettamente, i movimenti cinetici caratteristici dell'etere.
      Ora ritornando all'obiezione del Maxwell al principio meccanico dell'ipotesi di Le Sage, la quale obiezione viene, come abbiamo detto, a ripercuotersi sulla teoria eterea, non si può a meno di ricordare le pagliuzze nell'occhio e la trave del Vangelo, poichè la stessa obiezione può ritorcersi a maggior titolo contro la teoria cinetica dei gas, della quale il Maxwell fu si può dire il fondatore.
      Infatti le supposte particelle solide dei gas che si urtano continuamente fra di loro con velocità grandissima non devono perdere cogli urti parte della loro forza viva, la quale per la medesima ragione abbia a trasformarsi in calore?
      Ciò evidentemente non ha luogo. Del resto ad una conclusione analoga si dovrebbe venire per tutto l'Universo, la cui vita è esclusivamente dovuta a movimenti, ed urti, i quali tutti dovrebbero generare calore.
      L'obiezione adunque del Maxwell non può avere gran peso, meno che tutto per i movimenti cinetici delle particelle dell'etere, al cui paragone le molecole o gli atomi dei gas sono agglomerati giganteschi inceppati nei loro movimenti.


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Lo spirito dell'universo
di Olinto De Pretto
Bocca Torino
1921 pagine 268

   





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