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      Un corpo rimane sospeso per un tempo indefinito come è il caso di una pietra di un rudere millenario: smossa la pietra dalla sua posizione, precipita in basso e ciò dà l'apparenza che si sviluppi, nella caduta, l'energia potenziale rimasta latente per anni ed anni, accumulata nel giorno in cui fu collocata al suo posto.
      Tale concetto completamente errato è causa di errori ed alimenta il pregiudizio che l'attrazione sia insita nella materia sempre pronta ad agire.
      E ciò che si disse della pietra che cade, vale pel peso che fa muovere l'orologio, il quale sembra restituire il lavoro impiegato nel sollevamento, mentre in realtà non sviluppa nella discesa che una forza, bensì equivalente, ma nuova.
      Anche l'acqua che cade dall'alto o discende lungo il corso di un fiume, dalle sue scaturigini alla foce, restituisce nel concetto volgare la forza solare che ha fatto evaporare l'acqua del mare da cui hanno origine le pioggie. Naturalmente l'intervento della forza solare è indispensabile; ma tale forza svanisce e si disperde, poichè l'acqua per sè non rappresenta alcuna forza accumulata, non essendovi differenza alcuna in un litro d'acqua, sia che si consideri al livello del mare od alla sommità di un vallone alpino.
      La forza di un chilogrammetro che il litro d'acqua può sviluppare ad ogni metro di dislivello, ha origine nell'atto stesso della caduta per la spinta dell'etere, tanto è vero che potremmo immaginare che al livello del mare vi fosse una voragine e in tal caso il litro d'acqua potrà svolgere ancora altri chilogrammetri di forza.


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Lo spirito dell'universo
di Olinto De Pretto
Bocca Torino
1921 pagine 268