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      Abbiamo un aggregato di particelle forse molto discoste fra di loro, con spazi interposti fra particelle e particelle probabilmente grandissimi rispetto alla grandezza delle singole particelle.
      Ne viene che la densità delle particelle deve ritenersi immensamente maggiore della densità media del corpo, in modo analogo, se può valere il paragone, ad un acido molto diluito nell'acqua.
      Ecco adunque che la particella elementare tanto dell'etere che della materia, deve considerarsi come l'unità di massa, rappresentante il massimo possibile di densità, cioè una densità che si potrà considerare infinita; e perciò il paragone della forza viva della particella eterea, con quella del proiettile, ne guadagna ulteriormente e si può così avere una chiara idea della somma immensa di energia rappresentata dall'etere sotto forma di forza viva.
      Ma anche la materia deve rappresentare per sè stessa un'energia accumulata sotto forma di forza viva, poichè tutte le particelle di cui è costituita devono trovarsi in rapidissimo, perenne movimento, per cui sono impedite di precipitare le une sulle altre a perfetto contatto. Sono movimenti rapidissimi che devono necessariamente ammettersi tanto per le particelle ultraatomiche, come per gli atomi e le molecole.
      Tutte le proprietà della materia dipendono da tali movimenti: così lo stato solido, liquido, gazoso, le affinità chimiche, tutte le proprietà fisiche, ecc.
      Perciò, quando diciamo che la materia è inerte, non dobbiamo intendere con questo, che essa sia inattiva.


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Lo spirito dell'universo
di Olinto De Pretto
Bocca Torino
1921 pagine 268