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      Riassumendo ciò che abbiamo già veduto parlando della teoria elettrica, l'elemento fondamentale che corrisponderebbe a quella che abbiamo finora considerata la particella elementare ultra-atomica sarebbe l'elettrone, il quale può essere ritenuto come una specie di vortice entro l'etere stesso.
      Gli elettroni, dotati di elettricità positiva o negativa, riuniti in un certo numero, diversamente raggruppati e animati da movimenti orbitali rapidissimi, formerebbero gli atomi delle varie sostanze, cioè i corpi detti semplici della chimica.
      La differenza di dimensione fra l'aggregato che si chiama atomo e l'elettrone sarebbe molto più grande di quella che esiste fra il Sole e la Terra.
      Il Lodge21, per dare idea dell'atomo, immagina una chiesa lunga 50 metri, larga 25, alta 12: gli elettroni corrisponderebbero a moscerini che volassero entro la chiesa. Nella teoria elettrica l'atomo è formato esclusivamente di elettroni: eliminata l'immagine della chiesa, rimangono soltanto gli elettroni paragonati ai moscerini che volteggiano nello spazio rappresentato dalla chiesa.
      Data adunque l'estrema piccolezza degli elettroni rispetto alla distanza da cui sono separati, la forza di gravitazione, cioè la semplice spinta dell'etere che tenderebbe ad unirli, è piccola, trascurabile, in confronto della forza elettrica in virtù della quale si trovano indissolubilmente raggruppati.
      Nell'aggruppamento dell'atomo che ne risulta, gli elementi negativi e positivi si neutralizzano reciprocamente, salvo una piccola porzione di energia elettrica che rimane libera, la quale costituisce la dotazione dell'atomo, corrispondendo a ciò che si chiama affinità chimica.


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Lo spirito dell'universo
di Olinto De Pretto
Bocca Torino
1921 pagine 268

   





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