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      Quindi ci riesce comprensibile che l'energia solare, invece di arrivare a 4000 anni, ciò che corrisponderebbe alla combustione di un Sole di carbonio, possa bastare per 4000 milioni di anni o anche di più, probabilmente fino a parecchi bilioni di anni
      .
      Ho voluto riportare testualmente questo brano dell'Arrhenius onde non alterare eventualmente il suo concetto, così il lettore potrà meglio giudicare da sè.
      Il processo grandioso da lui immaginato è basato sovra supposizioni gratuite ed arbitrarie, ma il più strano è che egli non si avveda di cadere nello stesso errore rimproverato poc'anzi all'ipotesi del Faye da lui combattuta.
      Infatti, d'onde viene questa formidabile forza di questi fantastici esplosivi un milione di volte più potenti della nostra dinamite se non dal Sole medesimo? E allora, che guadagno vi può essere nell'energia solare? Lo stesso Arrhenius, del resto dice, che tali composti consumano quantità enormi di calore per la loro formazione, cioè consumano un calore che già esisteva e che poi restituiscono.
      Ammessi i cicloni a cui è dovuto probabilmente il fenomeno delle macchie solari, e cioè delle grandi correnti di gas discendenti spinti in basso da una prevalenza di pressione, analogamente ai cicloni terrestri, non è facile giungere alle conseguenze supposte dall'Arrhenius, di grandi correnti discendenti per profondità di migliaia di chilometri entro l'interno del Sole.
      Perchè possano aver luogo tali correnti discendenti dovranno avere una corrispondente prevalenza di spinta, tale da vincere le migliaia ed i milioni di atmosfere di pressione.


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Lo spirito dell'universo
di Olinto De Pretto
Bocca Torino
1921 pagine 268

   





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