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      Si deve tener conto che i nostri esplosivi terrestri sviluppano la loro energia in causa di una disintegrazione molecolare: il fenomeno della radioattività, come già abbiamo veduto, consiste invece in una disintegrazione atomica, la quale darebbe luogo allo svolgimento di tutta l'enorme somma di energia che tiene unite le particelle ultra-atomiche. Ebbene; si potrebbe immaginare che tale disintegrazione atomica, che ha luogo nel Radio molto lentamente, cioè in oltre mille anni, possa svilupparsi nelle condizioni del Sole, istantaneamente, e ciò potrebbe spiegare l'immensa forza di quei supposti esplosivi.
      La presenza costante dell'Elio nel Sole, specialmente nelle macchie solari, verrebbe considerata in appoggio di tale spiegazione.
      Secondo l'Arrhenius, l'origine di tali sostanze dovrebbe risalire ai primi stadi della formazione del Sole, quando temperatura e pressione dovevano essere in continuo aumento; poi successivamente hanno fornito e possono ancora fornire per molti milioni di anni le provvigioni di energia che furono assorbite nella loro formazione.
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      Ho cercato di riassumere le vedute dei fautori della teoria radioattiva applicata per spiegare il calore interno della Terra e della grande attività solare.
      Non escludendo che come ipotesi possa avere qualche base scientifica, è d'uopo constatare che nessun fatto reale, nessuna osservazione diretta, si possono finora invocare in appoggio della stessa. Per quanto sia piccola la quantità di Radio stimata necessaria per mantenere la temperatura terrestre, pure siamo lontani da tale proporzione nella media esistente negli strati terrestri a noi conosciuti.


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Lo spirito dell'universo
di Olinto De Pretto
Bocca Torino
1921 pagine 268

   





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