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      Se il liquido solare condensato fosse in tale quantità, non formerebbe già una pioggia, ma cadrebbe a strati, opponendo un forte ostacolo ai gaz provenienti dall'interno, i quali dovrebbero aprirsi a forza un passaggio, producendo anche delle vere esplosioni.
      Tale spiegazione veramente non persuade troppo, poichè anche accettando che avvenga l'enorme condensazione ammessa dall'Young, bisognerebbe immaginare che per tutta la superficie del Sole si estendesse senza interruzione il grande strato liquido, il quale fosse capace di contenere i gaz a così alta pressione.
      Ma forse le fiamme ed il getto delle protuberanze non sono che la parte più appariscente del fenomeno e ciò con qualche analogia colle fiamme e col fumo in un colpo di cannone.
      Ma una spiegazione soddisfacente di tale fenomeno difficilmente si potrà dare fin tanto che non siano eliminate le contraddizioni e le incertezze riguardo alla costituzione interna del Sole.
      Finora infatti abbiamo parlato degli involucri del Sole, cioè della parte a noi visibile, ma rimane il problema della costituzione della massa solare.
      Non essendovi dubbio che la temperatura del Sole nel suo interno sia elevatissima, forse di centinaia di migliaia di gradi, sembrerebbe di dover ammettere senz'altro che l'intera massa solare sia gazosa.
      Ciò però è in contrasto con la densità media solare che si eleva ad 1,40, presa per unità l'acqua. Tenuto conto che la parte più esterna è indubbiamente gazosa e quindi senza dubbio di una densità notevolmente inferiore alla media, si dovrà concludere che verso l'interno la densità aumenterà colla profondità fino a superare la media.


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Lo spirito dell'universo
di Olinto De Pretto
Bocca Torino
1921 pagine 268

   





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