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      Con questa nuova ipotesi cosmogonica si avrebbe risolto il problema dell'origine delle nebulose o del caos primitivo, davanti al quale si arrestano tutte le altre ipotesi finora immaginate.
      Si può ammettere che tutte le nebulose, sia quelle ancora esistenti come tali, come quelle già trasformate in istelle, siano contemporanee e solo si può immaginare che per circostanze speciali, per le une il processo di concentrazione sia stato più rapido, per le altre più lento.
      Ma d'altra parte non si può escludere invece, che la formazione sia stata successiva e cioè, in seguito al successivo progredire di uno o più centri di accumulamento di materia, progredendo di pari passo l'influenza che tali centri potevano avere sulle onde eteree nello spazio ancora libero, abbia potuto sorgere qualche nuovo centro di concentrazione e quindi formarsi successivamente sempre qualche nuova nebulosa.
      Anche lo spostamento dei varî centri l'uno rispetto all'altro, nei movimenti stellari, potrebbe essere causa della formazione di qualche nuovo centro di nebulosa.
      Accennai già alla possibilità che esistano anche centri di dispersione, nei quali vi sia un diradamento del fluido etereo, per modo che se in questi venisse a trovarsi della materia, possa disperdersi e scomparire.
      Questo potrebbe essere il destino di qualche nebulosa quando nei movimenti del cielo venisse a cadere in qualcuno di tali centri di dispersione, e ciò si può ammettere nel ciclo finale di qualche stella, quando, ben lungi dal raffreddarsi, come generalmente si ammette, possa verificarsi un eccesso di attività, come abbiamo a suo luogo accennato.


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Lo spirito dell'universo
di Olinto De Pretto
Bocca Torino
1921 pagine 268