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      Noi dobbiamo adunque ammettere che ciò che noi vediamo del Sole non sia che la superficie esterna di un globo di gas, vapori e nubi ad altissima temperatura, costituenti l'atmosfera di un globo molto più piccolo, liquido, di temperatura ancora più elevata, che deve considerarsi il vero astro.
      Ciò premesso, le condizioni del Sole, salvo le maggiori dimensioni e la temperatura più elevata, non dovrebbero differire dalle condizioni in cui trovavasi originariamente la Terra, quando era incandescente e liquida alla superficie. Allora sulla Terra tutta l'acqua dei mari e tutte le sostanze più volatili si trovavano diffuse nell'atmosfera allo stato di vapori o di nubi, per modo che l'atmosfera stessa doveva avere uno spessore molto maggiore dell'attuale. Un denso, ininterrotto strato di nubi doveva ricoprire tutta la Terra, simulando, per un osservatore che si fosse trovato in un altro pianeta, un diametro maggiore del vero pianeta sottostante, come è probabilmente il caso dei pianeti maggiori del nostro sistema, dei quali noi vediamo soltanto l'atmosfera che li ricopre59.
      Data questa analogia, ciò che abbiamo detto della Terra più indietro può valere perfettamente anche pel Sole.
      Analogamente adunque, anche nel Sole, in iscala immensamente più grande, devono esistere le correnti superficiali, dirette dall'equatore verso i poli, poichè la superficie del globo solare è soggetta ad un fortissimo abbassamento di temperatura in ragione della grande irradiazione che ha luogo verso gli spazi.


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Lo spirito dell'universo
di Olinto De Pretto
Bocca Torino
1921 pagine 268

   





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