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      Infatti, in corrispondenza all'equatore per una larga fascia vi è tutto l'ammasso dei gas e dei getti che si svolgono dalle regioni equatoriali del nucleo, conservando una velocità propria corrispondente alla superficie del globo liquido in rotazione, e tale rotazione viene comunicata a tutte le regioni soprastanti, e così sulla superficie esterna della fotosfera è naturale che la velocità di rotazione si manifesti, come la vediamo dalla Terra, gradatamente decrescente dall'equatore alle regioni polari.
      Le macchie solari, indubbiamente determinate da fenomeni eruttivi e da perturbazioni nelle regioni profonde dell'astro, devono partecipare al generale movimento della massa fluida che involge il Sole, e si comprende come non possano manifestarsi che nelle due zone equatoriali, corrispondenti alle zone stesse del nucleo dove hanno luogo le emanazioni e le grandi eruzioni, le quali mancano verso i poli.
      Le correnti equatoriali negli altri pianeti maggiori.
      Esaminando ora i vari pianeti, potremo vedere che Giove presenta probabilmente qualche analogia col Sole.
      Giove, questo gigantesco pianeta, che ha un diametro di oltre 11 volte il diametro terrestre ed un volume di 1273 volte il volume della Terra, ha una massa che è soltanto 309 volte la massa terrestre; esso è infatti di una densità di 1,36 soltanto, paragonata all'acqua, mentre la densità solare venne calcolata di 1,40 circa.
      Ma tale densità così bassa non può essere che apparente, poichè noi non vediamo il vero pianeta, ma soltanto la parte superiore della sua atmosfera di nubi che lo ricopre per un grande spessore.


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Lo spirito dell'universo
di Olinto De Pretto
Bocca Torino
1921 pagine 268

   





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