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      Esauriti i processi chimici, essendo cessata ogni reazione, il metallo del nucleo terrestre, ricoperto dalle scorie liquide, costituenti il magma, rimase al riparo da ogni ulteriore reazione e così ebbe principio la fase tranquilla attuale, non essendo che fenomeni locali e quasi superficiali tutte le manifestazioni vulcaniche, dovute probabilmente a reazioni dell'acqua proveniente dall'esterno, venuta a contatto del magma rovente.
      Nelle condizioni adunque in cui viene a trovarsi la crosta terrestre che si appoggia sul magma, il quale presumibilmente è da lungo tempo completamente saturo di ogni reazione chimica, non si saprebbe nè anche immaginare una causa di un vero sollevamento nello stretto senso inteso dalla generalità.
      Avremo invece da considerare il caso inverso e cioè, che la crosta galleggiante possa subire uno sprofondamento sotto il carico dei depositi sedimentari.
      La potenza dei depositi sedimentari è subordinata a due condizioni: all'abbondanza del sedimento ed alla profondità conveniente del fondo marino, poichè se questo viene colmato è tolta la possibilità che riceva nuovi sedimenti.
      Come si può spiegare, p. es., la grande potenza stimata di oltre 15 mila metri, di quei terreni antichissimi Huroniani e Laurenziani dell'ipotetico Eozoon Canadensis? Può ammettersi che il mare ove si deposero, fosse già in origine di una profondità quasi doppia delle massime che si riscontrano nei mari attuali? Sembra di poterlo escludere se si considera che in quei primi tempi, all'alba della vita terrestre, la crosta solida doveva essere sottilissima.


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Lo spirito dell'universo
di Olinto De Pretto
Bocca Torino
1921 pagine 268

   





Huroniani Laurenziani Eozoon Canadensis