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      Poche decine o anche forse soltanto pochi metri di strato alluvionale dovevano determinare lo sprofondamento del letto, come lo dimostrano le stratificazioni sovrapposte dal carbonifero o l'esempio tanto eloquente della serie vicentina. Anzichè ammettere adunque la preesistenza di un mare tanto profondo, conviene concludere che molto più probabilmente il fondo originario sia andato mano mano abbassandosi come il piatto di una bilancia a molla che continua ad abbassarsi quanto più vi si accumula il peso.
      Così fino dai primi tempi della storia del globo, i depositi sedimentari andarono mano mano sprofondandosi, aumentando di spessore fino a raggiungere la potenza di più migliaia di metri.
      Dato che lo spessore della corteccia solida sia ora di 50 chilometri, si può stabilire in teoria, che ogni maggior spessore di sedimento aggiunto per di sopra che agisce da coibente, determini una corrispondente rifusione per di sotto della corteccia che si appoggia sul magma, rifusione che aumenterà, se la corteccia cedendo sotto il peso, si sprofonda. Le linee di ugual temperatura si alzeranno corrispondentemente e così i più antichi sedimenti, sotto più migliaia di metri di depositi, finiranno per trovarsi a più centinaia di gradi di temperatura. Coll'aumento dello spessore dei depositi, aumenterà la pressione, la quale può calcolarsi di circa 25 chilog. per ogni metro di altezza di sedimento e per ogni decimetro di area: così per mille metri di sedimento vi sarà una pressione di 25.000 chili e per 10.000 metri di spessore, una pressione di 250.000 chili per decimetro quadrato.


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Lo spirito dell'universo
di Olinto De Pretto
Bocca Torino
1921 pagine 268