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      Le notti che il vento geme, che la pioggia scroscia, che il freddo sferza, quando è così buono riscaldarsi sopra un seno adorato, io sono rimasto solo, ad aspettarti! Non hai tu dunque mai sentito avvincerti lievemente, come da un essere invisibile? Erano le mie braccia che si protendevano verso di te! Non hai tu mai sentito sfiorarti la bocca, come da una invisibile foglia di rosa? Erano le mie labbra, che si avanzavano verso le tue! Non hai tu mai sentito un tepore penetrarti tutta, come una fiamma invisibile? Era l'anima mia, che se ne andava verso di te!.... Come a lungo ti ho aspettata! Avevo perfino perduto la speranza di incontrarti mai! Ma tu sei apparsa, ed ecco: i geli si sono distrutti, i veli funerei si sono strappati, le fredde ceneri hanno dato nuove vampe. O miracolosa, tale è la potenza del tuo sguardo! O deliziosa, vieni! vieni con me! lascia che il mondo dica; che cosa c'importa del povero mondo? Dimentica il mondo; dimentichiamolo entrambi: la vita comincia appena oggi per noi! Vieni, vieni con me! Vieni dove so io, dove è luce, armonia ed esultanza!...
      Ah!... l'ora batte, fredda, monotona, spietata, ed ogni colpo mi picchia qui, sul cervello! Il giorno odiato già spunta; un canto risuona per la via.... Ho sognato ancora! ed il risveglio è così crudele! Ma è forse tua colpa se il sogno non si converte in realtà? No, povero amore, la colpa non è tua. La colpa è di un Altro, o di nessuno! La colpa è della vita assurda, della sorte cieca, della disdetta fatale che pesa su noi tutti!


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Documenti umani
di Federico De Roberto
Treves Milano
1888 pagine 229