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      - Lasciami fare, Costanza, letizia mia! Calpestami sotto i tuoi piedi! Morire per te è la sola cosa degna di essere ambita!
      Poi, con una curiosità sempre nuova si guardava attorno, girava per la stanza, passando una mano sul raso dei divani, delle poltrone, degli sgabelli, odorando tutti i fiori, rimuovendo tutte le fotografie, tutti i gingilli; esaminando come se li vedesse per la prima volta i quadri, le ceramiche, le terracotte, gli specchi, i ventagli artisticamente disposti intorno sul fondo rosso ciriegia della tappezzeria. Tutto quello che le apparteneva, le cose più minute, le cose più comuni acquistavano ai suoi occhi un valore straordinario; il thè che ella preparava e gli offriva nella preziosa ciotoletta della China aveva per lui un aroma speciale, introvabile altrove; il profumo di chypre vagamente errante nell'aria lo riempiva di turbamento; il fazzoletto di merletto che ella lasciava qualche volta cadere era per lui una cosa sacra, intangibile, che non si decideva a raccogliere se non con le labbra, gettandosi carponi per terra....
     
     
      II.
     
      Nell'uomo già presso alla soglia della vecchiezza, la passione era divampata subitanea, irresistibile, divorante.
      Quando era stato presentato alla baronessa Costanza di Fastalia, in quello splendido pomeriggio di marzo, alla Villa Nazionale, mentre il golfo sorrideva col suo azzurro più puro, e dalla folla festante pareva sollevarsi un sospiro di contento, Andrea Ludovisi aveva sentito come un urto nel vivo cuore. Avrebbe quasi voluto evitarla; un'istintiva paura, un secreto presentimento lo avvertivano sordamente che quella donna avrebbe esercitata un'influenza su tutta la sua vita.


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Documenti umani
di Federico De Roberto
Treves Milano
1888 pagine 229

   





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