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      ... Poi scacciò il suo sospetto, rimproverandosi di averlo concepito. La più grande dirittura si leggeva negli sguardi dell'amico; egli ne conosceva l'antica nobiltà dell'animo, ed aveva potuto apprezzare tutta la delicatezza, il rispetto, la stima, la protezione di cui aveva circondata la baronessa.
      Perchè, intanto, il duca non voleva credere - era evidente - alla sincerità dell'amor suo? Perchè la stessa Costanza aveva talvolta l'aria di dubitarne?
      - Come è possibile, - diceva ella, - che tu mi ami così?... Come sono indegna dell'amor tuo!...
      - Tu, indegna?... - ed aveva dato in uno scoppio di risa. - Ah! ah!... Ma non vedi dunque che è incredibile per me quel che succede? Che non è vero, che non può esser vero che tu mi ami, poichè io non ho nulla per essere amato da te? Tu, indegna, tu?...
      - Ah, se sapessi.,..
      Ma, come ogni volta che ella accennava al proprio passato, Andrea Ludovisi le chiudeva la bocca con un bacio.
      - Taci, taci!... Che cosa vorresti dirmi? di chi vorresti parlarmi?... Non esiste che una sola Costanza, la Costanza mia....
      Nel salotto, sul tavolo di legno intarsiato e ornato di borchie metalliche, il ritratto della baronessa Costanza stava esposto, insieme con altri di famiglia, nel porta-ritratti di peluche rosso aperto a foggia di paravento. Egli le diceva:
      - Guarda dunque: questa non sei tu, è un'altra donna, completamente diversa. Dov'è il sorriso che ora ti luce negli occhi?... È un'altra donna!... Io vorrei il tuo ritratto; ma come sei ora, ora che sei mia, comprendi?


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Documenti umani
di Federico De Roberto
Treves Milano
1888 pagine 229

   





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