Pagina (48/229)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Se tu non mi amassi, sarebbe stato impossibile che tu avessi fatto quello che hai fatto per me!...
      - È vero? è vero?
      - Sì, è vero! Povero amore, prima che t'incontrassi, quali diritti avevo io su di te? Come sono sciocco.... Tu dici che sei vecchia? Ma io sono, veramente, un bambino!
      Come un raggio di sole dopo la tempesta, un sorriso splendeva negli occhi della baronessa, ancora tutti umidi di lacrime.
      Che mano disgraziata egli aveva! Avrebbe voluto riscattare a prezzo di sangue le lacrime un tempo da lei versate, e invece glie ne faceva spargere di nuove! A qualunque costo, bisognava farle dimenticare le amare, le tristi parole.
      Perchè dunque quell'accanimento di tutti contro la disgraziata creatura? Per quel passato!... Se l'idea pertinace di quel passato funesto aveva, a poco a poco, scossa la fiducia di lui, come non sarebbe accaduto altrettanto, e peggio, tra la folla degli indifferenti! Ancora, sempre, lo spettro di quel passato gli amareggiava la vita!..
      Ora, egli faceva di tutto perchè nessuno di quegli angosciosi pensieri trapelasse dalle proprie parole. Raddoppiava d'affetto, circondava la baronessa di ogni cura e di ogni premura, pareva tornato alla serena felicità dei primi giorni. Ed i suoi sforzi erano compensati dalle mille prove d'amore che ella gli dava tuttodì. Non vi era un'ora della sua vita di cui ella non gli giustificasse l'impiego, e tutta la sua vita era impiegata per lui. Lavorare attorno a dei regalucci che gli erano destinati, studiare la musica che gli piaceva, vestirsi degli abiti che preferiva, passare per i luoghi dove erano stati insieme, ricordargli tutte le date salienti del loro romanzo, scrivergli e leggere e rileggere le lettere di lui: ella non sapeva far altro.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Documenti umani
di Federico De Roberto
Treves Milano
1888 pagine 229