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      - Andrea!... Andrea mio!... Che hai fatto!... Andrea mio!... Oh, Signore!... pietà!...
      Cercando di liberare la sua mano, egli disse:
      - Calmati, Costanza... calmati... se mi vuoi bene! Alzati, fatti più vicina... così... che io ti veda tutta... che io ti baci... purchè tu non pianga, Costanza....
      - Ma perchè, Signore! perchè?... - e, parlando, ella gli passava una mano sui capelli, lievissimamente - perchè hai fatto questo?....
      Andrea Ludovisi chiuse un istante gli occhi.
      - Senti... io non potevo vivere con l'idea che quell'uomo... ti avesse... amata.
      Ella si rialzò con un tremore in tutta la persona.
      - Oh... ancora! Andrea, per quel Dio che ci vede, per quel Dio che deve ridarti all'amor mio, no! non è vero! non è stato mai!...
      - Allora... quella lettera?
      - Ma quale? Quale lettera?...
      - Una di quelle, la lettera che tu volesti mostrarmi....
      Un sorriso sfiorò la bocca della baronessa, mentre, curva di nuovo sul ferito, ella tornava ad accarezzarlo.
      - Ma come quelle ve ne sono tante altre, povero amore!... Tu, amore, non l'hai letta!... Perchè non l'hai letta?... Sono delle dichiarazioni con le quali mi hanno perseguitata da per tutto!... Se sapessi quante me ne ha mandate colui!... Se sapessi da quante parti me ne sono piovute, da gente che non conoscevo neanche di nome!... Se sapessi come si tratta una donna nella mia posizione! Come tutto pare possibile, come tutto pare permesso!... Ma non era che questo, bambino?... Perchè non lo hai detto prima?
      E nella gioia di vedere dissipato il malinteso che era stato causa di quella tragedia, ella quasi ne dimenticava le conseguenze.


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Documenti umani
di Federico De Roberto
Treves Milano
1888 pagine 229

   





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