Pagina (68/229)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      .. colui, finì presto... se pure cominciò mai... No, no; hai ragione, non cominciò mai!... Un sentimento di falso dovere non gli fece dir nulla; e, in cambio, mi oltraggiò... capisci come? preferendomi una... delle altre. Mi sentii sferzata a sangue. Vidi tutto abietto intorno a me; in quell'abiezione volli cadere anch'io, per vendetta, per rabbia impotente.... Fu una volta sola, e fu abbastanza... Andrea, te lo giuro, per l'amor nostro!... Andrea!... Andrea, che cos'hai?...
      Egli si era fatto ancora più pallido, spaventosamente, ed aveva portato una mano al petto.
      - Il sangue! il sangue! il sangue di Andrea! il sangue generoso versato per questa indegna!
      E accostate le mani alla fasciatura tutta madida, le portò al viso.
      - Che io mi lavi nel tuo sangue, ch'io lavi le mani, ch'io lavi la fronte, ch'io lavi la bocca, che io mi lavi tutta, ch'io mi purifichi - è questo? - sì, così... così....
      - Tu sei redenta....
      Al contatto di quelle labbra ghiacciate che si posavano sulle sue mani sanguinose, ella sentì un brivido passarle per tutto il corpo.
      - Lasciami... ch'io chiami....
      - Non ancora, Costanza!...
      Un silenzio. A un tratto s'intese la pendola suonare le due. Egli rivolse alla donna uno sguardo pieno di passione, e disse, con voce che si sentiva appena:
      - A quest'ora.... sotto gli eucaliptus....
      Ella non fece a tempo a contenere uno scoppio di pianto. Disperatamente, si lasciò cadere in ginocchio, mettendosi in bocca, per frenare i singhiozzi, un lembo del lenzuolo pendente.
      Ad un tratto, si sentì chiamare:


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Documenti umani
di Federico De Roberto
Treves Milano
1888 pagine 229

   





Andrea Costanza