Pagina (170/229)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Il ritratto di sua moglie nell'antica cornice di bronzo lo guardava coi begli occhi sereni, ed egli sentiva il sangue colorargli le guancie dinanzi alla fermezza di quello sguardo. Gli pareva che quel ritratto si sarebbe animato se egli si fosse deciso ad aprire una di quelle lettere, se egli avesse finalmente ceduto all'imperiosa tentazione di evocare una storia di cui aveva lė davanti le uniche testimonianze.... Le uniche, no. Ve n'era un altro, dei ritratti, in fondo alla cassetta, sotto il fascio delle lettere; un altro che egli non aveva rivisto da anni e che ora lo chiamava, lo attirava con la prepotenza di una nostalgia. Perchč non lo avrebbe rivisto?... Perchč sarebbe stata una colpa!... Gli risuonava ancora all'orecchio l'accento teneramente malfermo con cui, un poco prima, sua moglie gli aveva annunciato che le sue speranze si confermavano, che la loro unione sarebbe resa fra breve pių intima dal pių tenero e dal pių indissolubile dei legami. Provava ancora sulle labbra la freschezza della fronte di lei, su cui aveva stampato, in premio della lieta novella, un lunghissimo bacio. La sentiva ancora discutere gravemente sulla scelta di un nome per la loro bambina - sarebbe stata una bambina, la desiderava tanto! egli non se ne sarebbe avuto a male? gli uomini sogliono preferire i maschietti!... - E come ella era andata via a comunicare la notizia alla mamma, rovesciato sopra un divano, cogli occhi socchiusi, egli s'era sentito travolgere da un turbine di idee e d'imagini.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Documenti umani
di Federico De Roberto
Treves Milano
1888 pagine 229